Il Garante Privacy contro il Telemarketing “selvaggio”
Vi informiamo che negli scorsi giorni il Garante privacy ha sanzionato diverse società che svolgevano attività illecite nel campo del telemarketing e, per la prima volta, ha disposto la confisca di alcune banche dati.
Nel comunicato del 6 giugno, il Garante della Privacy ha dichiarato che l’utilizzo dello strumento della confisca “è il segno di un ulteriore innalzamento della strategia di contrasto da parte dell’Autorità, che, da un lato, sta collaborando attivamente con gli operatori virtuosi del settore per la definitiva approvazione di un codice di condotta, ma, dall’altro, non riduce la propria attività di controllo e repressione del telemarketing illegale”.
LE PRATICHE DI TELEMARKETING SELVAGGIO
Vi riportiamo alcune delle condotte di telemarketing “selvaggio” sanzionate dall’Autorità di Controllo:
- lamancata sorveglianza sui call center estranei alla propria rete ufficiale;
- l’inadeguato riscontroalle richieste di esercizio dei diritti degli interessati;
- la pubblicazione di dati personali nei pubblici elenchi telefonici in assenza di consenso degli interessati;
- l’adozione di misure non idoneea garantire la protezione dei dati personali;
- lamancata tracciabilità dei trattamenti svolti nell’ambito delle attività di marketing;
- l’acquisizione di liste illecitamente prodotte, al fine di contattare migliaia di soggetti e proporre loro offerte commerciali.
Oltre alla confisca di banche dati dei potenziali clienti di alcuni call center, l’Autorità di Controllo ha adottato provvedimenti sanzionatori e correttivi nei confronti di una società nel settore telefonico e di due società in quello energetico, per un totale di oltre 8.500.000 euro.
I provvedimenti del Garante Privacy sono disponibili ai seguenti link: Provvedimento del 13 aprile 2023, Provvedimento del 13 aprile 2023, Provvedimento del 14 aprile 2023 e Provvedimento del 14 aprile 2023.
LE FORME DI TUTELA
Le difficoltà legate alla lotta al telemarketing “selvaggio” sono dovute anche all’esistenza di strumenti di camuffamento della reale numerazione del soggetto chiamante (c.d. spoofing) e alla delocalizzazione delle società che praticano attività illecite al di fuori dell’UE.
Per queste ragioni, gli strumenti a tutela del soggetto interessato hanno un ruolo centrale, tra cui:
- il Codice di condotta per le attività di telemarketinge teleselling: il Codice di condotta è uno strumento normativo recentemente approvato dal Garante della Privacy italiano, atto a disciplinare l’attività di trattamento dei dati personali effettuato durante l’intero processo di telemarketing: dalla raccolta e gestione dei dati di contatto, fino alla fase di formalizzazione del contratto con il cliente. Per un approfondimento, Vi segnaliamo la nostra pubblicazione del 28 marzo 2023 disponibile al seguente link.
- il Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO): l’istituzione del Registro Pubblico delle Opposizioni consente ai cittadini di opporsi alle chiamate di telemarketing indesiderate. L’iscrizione al RPO annulla i consensi precedentemente rilasciati ad esclusione di quelli prestati ai soggetti con i quali è in essere un contratto.
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Rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento.